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domenica 20 febbraio 2011

I "Cavalli Alati" di Tarquinia


Il turista che giunge a Tarquinia lo fa con la mente pronta a visitare le necropoli. Egli si aspetta la discesa nelle camere ipogee, la carezza umida del tufo e quindi gli affreschi. Tra i tantissimi che, ogni anno, giungono nella turrita cittadina dell'alto Lazio, purtroppo non tutti scelgono di completare la visita passando per il Museo Archeologico Nazionale, sito nello splendido palazzo Vitelleschi, al centro del paese.

Chi sceglie di completare la visita con questa deliziosa raccolta di reperti etruschi, viene accolto nella corte del palazzo e di qui lentamente giunge in cima, a godere della superba vista sul mare e la Maremma laziale.
Ma proprio quando la visita sembra volgere al termine, giunge agli occhi la maestosa bellezza dei "Cavalli Alati".

Questo magnifico altorilievo, cui il restauro del 2004 ha restituito una cromaticità emozionante, è considerato il simbolo della città di Tarquinia!

I cavalli sono intagliati nella terracotta con impareggiabile morbidezza e nitida ricchezza di particolari.

Il complesso fu rinvenuto dall'Archeologo Pietro Romanelli nel 1938, durante gli scavi tesi a riportare alla luce la Civita Di Tarquinia. L'opera era però scomposta in più di 100 frammenti! Il lavoro di ricomposizione, opera della studiosa Ingrid Reindell, è stato così amorevole e ben riuscito da aggiungere un pizzico di magia alla già grandiosa fattura dei "Cavalli Alati". Un oggetto magico, che nella sua fragilità trasporta nei millenni lo spirito di chi lo ha plasmato.

Questa grande lastra di terracotta decorava il frontone del tempio detto "l'Ara della Regina" ed era applicata alla testata di uno dei travi portanti. Trascinava probabilmente una biga alla cui guida era una divinità, andata però irrimediabilmente perduta nei secoli.

E' sicuramente il pezzo più pregiato e affascinante del Museo. La sensazione di vederli all'improvviso spiccare il volo e librarsi in aria, abbandonando la statica parete sulla quale sono intrappolati, rimane impressa ed indelebile nei nostri ricordi!

Dai due animali traspare un tale senso di libertà! Chi è già stato a Tarquinia e non ha avuto modo di portare con sè, nella memoria, quest'inatteso attimo di eternità ha senza dubbio un ottimo motivo per tornare nella splendida cittadina della Tuscia!

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